CITAZIONE (Jayme Joe @ 22/7/2008, 23:29)
<<ehi, Toby!>> gli disse ridendo, apparendogli di fronte.
Tobias non sobbalzò.
Era attento ai movimenti del tavolo vicino, e già si aspettava che qualcuno gli domandasse perché non si era seduto con loro.
Non da lei, però.
Alzò lentamente la testa, mentre metteva insieme i dati a disposizione per ricamare un profilo sulla testa di quella ragazza così espansiva.
Primo: amava mettersi in mostra. Necessità di ostentare sicurezza di se stessa. Per nascondere le insicurezze che non si vedevano? Possibile.
Secondo: era esaltata dal trovarsi lì. Male. Questo non conferiva oggettività al modo di lavorare.
Terzo: disinvolta di fronte alle figure maschili. Ma perché, tra tutti gli uomini presenti, sembrava voler scegliere lui come interlocutore preferenziale?
Questo lo metteva a disagio: era come se una persona a cui stava puntato addosso un riflettore, si avvicinasse a lui al punto da inglobarlo nell'occhio di bue e renderlo visibile al centro di un palcoscenico.
Odiava questo.
Odiava che gli si prestasse attenzione.
Solo Tee poteva prestargli attenzione.
Gli altri...
...
Si massaggiò la fronte
<<i-innanzi tutto, T-tobias Rendall>> disse, deglutendo rumorosamente <<o Tobias, o Rendall, o agente Rendall. Ho...un nome. E n-non mi piace sentirmi chiamare in un altro modo>>
Rimase un attimo in silenzio, perché per un attimo aveva avvertito che quel luogo stava cominciando ad avere un effetto sgradevole su di lui.
E la presenza della ragazza lo aggravava.
<<o-ora...per piacere...non...>> deglutì di nuovo <<non ho voglia di chiacchierare. P-più tardi. E n-non qui...>>
Socchiuse gli occhi, calmandosi, e sollevò le mani davanti a sé, come a mettere uno schermo tra lui e l'interlocutrice.
Poi le ripose sul tavolo, e si versò un bicchier d'acqua.