Ufficio 1, Washington [D.C.], Sala Riunioni

Ufficio 1 della Sala Riunioni
presso il J. Edgar Hoover Building a Washington, D.C.
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Venerdì 14 Marzo 2008
Topic per: Tee Murphy e Gregory Bloch

L'ufficio si trovava subito davanti al tavolo della Sala Riunioni.
Era grande quanto gli altri due ed al suo interno la mobilia era essenziale: una scrivania in legno chiaro, tre sedie con rotelle e braccioli, foderate in tessuto grigio, alcuni schedari alti poco più di un metro ed una libreria in legno chiaro, che occupava l'intera parete d'ingresso ed era composta da cinque ripiani.
Dietro la scrivania c'erano due finestre che davano sulla 10th Street, ma avvicinandosi al vetro era possibile intravedere anche l'incrocio con Pennsylvania Avenue, quella stessa strada che un chilometro o poco più avanti passava davanti alla Casa Bianca.
In un angolo della scrivania c'era ciò che cercavano: un telefon grigio dai grandi tasti, munito di vivavoce.

Gregory si accomodò su una sedia, e poi fece cenno a Murphy di sedersi su quella accanto al ricevitore.
<< Ovviamente, trovo opportuno che ci parli tu...>>
Gregory aveva anni di esperienza nell'FBI, ed una cosa l'aveva imparata: mai scavalcare un agente dell'analisi comportamentale per interrogare un sospettato...quelli sapevano tirare fuori informazioni - per quanto, a volte, anche discutibili - perfino dal modo di pronunciare una vocale!

<<certo>> fece Tee per tutta risposta.
Aveva molte cose da chiedere al fidanzato di Lana, ma prima voleva conoscere il parere dell'agente Bloch, un veterano come lui aveva di sicuro molti buoni consigli.
<<c'è qualcosa che vorresti sapere di preciso?>> domandò l'ante Murphy preparandosi mentalmente alla telefonata.

<< Beh...>> disse Bloch <<...sai come funziona, no? Il fidanzato è sempre un sospettato. Cerca di capire se tra loro andava tutto liscio...e...se ha un alibi per quella sera. Ma, ovviamente, senza farglielo capire. Di sicuro sai come farlo>>

"già" fee Tee con aria meditabonda.
detto questo, senza ulteriori indugi l'agente Murphy compose in fretta il numero di Patrick Milson.

Dopo pochi squilli, rispose un uomo.
<< Pronto? >>
Dalla voce e da come aveva pronunciato quella singola parola Tee capì che era sui trent'anni, ma molto sicura di sè: probabilmente non sarebbe stata molto collaborativa.

<<buongiorno, signor Milson, sono l'agente federale tee murphy potrei scambiare qualche parola con lei?>> domandò per prima cosa l'agente Murphhy per tastare la collaboratività dell'uomo "le prometto di non rubarle molto tempo..."aggiunse poi.

<< Agente Federale? >> l'uomo parve decisamente sorpreso << E cosa vorrebbe mai da me l'FBI? >>

<<mi dispiace disturbarla, ma mi sto occupando del caso riguardante la sua fidanzata Lana Stewenson, vorrei quindi rivolgerle alcune domande al riguardo>>.

Fece Tee per cominciare a tastare il terreno.

Dal tono in cui avrebbe risposto Milson avrebbe già potuto trarre preziosi indizi.

Se non altro avrebbe potuto capire in che disposizioni era l'uomo a cui avrebbe presto rivolto domande piuttosto scomode.

Ci fu un lungo silenzio, durante i quali sembrava che la linea fosse caduta, ma dal nulla iniziò la cascata di domande.
<< No, aspetti... che è sta storia? >> dalla voce si poteva notare una certa indignazione << La Polizia ha già indagato sulla morte di Lana... ci hanno indagato per settimane! E alla fine hanno preso quell'assassina di Amanda! Si può sapere cosa vorrebbe ora l'FBI? Non è che... >> una pausa, alla fine della quale l'uomo esprimeva pura rabbia << E' quel maledetto avvocato difensore che vi ha chiesto di "ingadare"? Potete anche dirgli di andare al diavolo! >>

<<in realtà no>> rispose l'agente Murphy con studiata calma "si tratta di indagini interdisciplinari che fanno parte di un'investigazione molto più complessa. ..per questo motivo ci stiamo occupando anche del caso della sua fidanzata>> spiegò Tee cauto, facendo ben attenzione a non rivelargli come stavano davvero le cose circa il presunto assassino di Amanda...Era importante che Milston fosse collaborativo o non avrebbero ottenuto granchè.

<< Ovvero? >> fece l'uomo, decisamente contrariato << Perchè non mi spiega meglio perchè state indagando sulla morte di Lana? >>
Aveva l'impressione che quell'agente gli stesse nascondendo qualcosa, e questo non gli piaceva.

<<le dirò la verità>> esclmaò Tee con una mossa a sorpresa << abbiamo ripreso in mano il caso della sua fidanzata a fronte di nuove prove>> sapeva che non avrebbe dovuto andare nello scpecifico, ma il'uomo che si era ritrovato la findanzata uccisa in modo orribile e che adesso vedeva il caso riaperto meritava qualche spiegazione in più <<mi dispiace di non poterLe dire di più signor Milson, mi dispiace per la sua perdita, ma vorrei comunque che Lei continuasse ad avere fiducia in noi, come l'ha avuta nell'indagine precedente>>.

<< Oh si certo, nuove prove! >> esclamò l'uomo, innervosito << Nuove prove che sicuramente sono state portate da quel maledetto avvocato! >>
Ci fu un attimo di silenzio, in cui si udiva solo il respiro di Patrick, che sembrava stesse cercando di calmarsi.
<< E va bene... >> disse infine, quasi esausto << Venga al sodo e mi dica che diavolo vuole sapere! >>

il tono dell'uomo non gli sembrava molto accondiscendente, ma per il momento era tuttoq uello che avevano.
<<c'era qualcuno, che le risulti, che poteva avercela con Lana per qualche motivo? magari uno screzio tra colleghi, qualsiasi cosa...>>..L'agente Murphy aveva cominciato con una domanda semplice, dalla cui risposta avrebbe intuito diverse cose: 1quanto erano vicini i due fidanzatini, 2 quanto lui conosceva della vita di lei....Tee sapeva per esperienza che spesso, durante le indagini, anche per i famigliari e le persone vicine alle vittimesaltavano fuori cose inaspettate.