Per iniziare è necessario essere a conoscenza delle strategie e di ciò che disponeva ognuna delle due parti.
Comandante Tedesco del Comando Caccia della Luftwaffe: Hermann Göring
Comandante Inglese del Comando Caccia della Royal Air Force (RAF): Hugh Dowding
Il motivo strategico dell’operazione battezzata “Leone Marino” fu la volontà tedesca di invadere l’Inghilterra; ciò era però irrealizzabile con la minacciosa presenza della Royal Navy che avrebbe impedito qualunque tentativo di attraversamento del canale della Manica.
Ecco dunque il motivo per il quale l’inizio della battaglia d’Inghilterra fu prettamente aerea: se prima la Luftwaffe non avesse conquistato la superiorità aerea, la Royal Navy non avrebbe potuto essere distrutta e le difese terrestri sconfitte.
Così, il primo compito da assolvere era la distruzione della RAF come forza combattente.
Il piano prevedeva di iniziare attaccando gli aeroporti vicino alla costa, estendendo in seguito gli attacchi verso l'entroterra, verso Londra e l'anello di aeroporti incaricati della sua difesa.
La vera guerra fu preceduta da un mese di attacchi ai convogli in navigazione lungo la Manica.
Questo periodo (
che è il nostro inizio), chiamato dai tedeschi battaglia del Canale, fu usato come occasione per saggiare le difese della RAF attirando i suoi caccia in combattimento e scoprire quali erano in grado di sostenere un combattimento contro i famosi Spitfire e Hurricane.
Germania - Luftwaffe
La Luftwaffe si riorganizzò sulla base di tre Luftflotten (flotte aeree) lungo i fianchi meridionale e settentrionale dell'Inghilterra.
La Luftflotte 2, comandata dal generale di Armata Aerea Albert Kesselring era responsabile per i bombardamenti dell'Inghilterra sud-orientale e della zona di Londra.
La Luftflotte 3, comandata dal generale di Armata Aerea Hugo Sperrle era responsabile per la West Country, le Midlands e l'Inghilterra nord-occidentale.
La Luftflotte 5, comandata dal generale Squadra Aerea Hans-Jurgen Stumpff, con quartier generale in Norvegia, era responsabile per le operazioni contro il Nord Inghilterra e la Scozia.
(Nel corso della battaglia le responsabilità dei comandi si modificarono, con la Luftflotte 3 che si fece carico degli attacchi notturni, mentre il peso degli attacchi diurni ricadde progressivamente sulle spalle della Luftflotte 2)
Formazioni della Luftwaffe(per chi si vuole cimentare ed essere al comando della caccia, uno stratega o un pilota che vuole migliorare la situazione) -> sono ovviamente ammessi nuovi schemi purché coerenti.
I tedeschi usavano la formazione a coppie o a quattro (con gli aerei scalati in quota) che permetteva la protezione a vicenda dei componenti messa a punto dai piloti della Luftwaffe durante la guerra di Spagna. La libertà della formazione consentiva incroci rapidi e attacchi estremamente flessibili, con frequente ricorso alla maggiore velocità ascensionale e in picchiata del Me 109. I manuali per i piloti da caccia della Luftwaffe scoraggiavano l'eroismo inutile, evidenziando al massimo, invece, l'importanza di attaccare solo quando le probabilità erano a favore del pilota. Questa regola non poteva essere seguita nelle missioni di scorta ravvicinata ai bombardieri, dato che, così facendo, il caccia perdeva la sua flessibilità tattica e il vantaggio della quota.
Le tattiche della Luftwaffe(per chi si vuole cimentare ed essere al comando della caccia, uno stratega o un pilota che vuole migliorare la situazione) -> sono ovviamente ammesse nuove tattiche purché coerenti.
Nel corso della battaglia, la Luftwaffe cambiò in misura notevole le proprie tattiche per cercare di aprirsi un varco nelle difese della RAF.
Si lanciarono molte missioni di caccia libera nella speranza di sorprendere i caccia ma i controllori della RAF furono spesso in grado di identificare queste cacce libere e di indicare ai propri Squadroni come evitarle (il fatto che venissero spesso ignorati conferma che ciò che interessava alla RAF era distruggere i bombardieri e cercare di evitare lo scontro diretto con i caccia tedeschi in modo da salvaguardare i mezzi inglesi).
La Luftwaffe cercò anche di usare come esca piccole formazioni di bombardieri, protette da vicino da un gran numero di caccia di scorta. Questa tattica ebbe maggiore successo, ma il compito della scorta ravvicinata costringeva i caccia a volare alla stessa quota e velocità dei più lenti bombardieri e con ciò li rendeva più vulnerabili. Le perdite più gravi si ebbero di conseguenza proprio tra le unità di scorta.
Le tattiche standard per i raid divennero presto un amalgama di tecniche diverse. Una caccia libera poteva precedere un attacco, per cercare di sgomberare dagli intercettori la rotta degli incursori. I bombardieri penetravano ad altitudini comprese tra i 3000 ed i 5000 metri, a volte protetti da una scorta ravvicinata di caccia. Una scorta distaccata (o copertura in quota) poteva proteggere i bombardieri da una quota superiore e garantiva una protezione a distanza più efficace perché non era costretta alle quote e alle velocità, penalizzanti per i caccia, tenute dalle formazioni dei bombardieri.
Le tattiche della Luftwaffe furono influenzate dalle caratteristiche dei loro caccia, essenzialmente il monomotore Me 109 ed il bimotore Me 110. I Me 110 si rivelarono, però, troppo vulnerabili di fronte agli agili caccia monomotore della RAF e ben presto dovettero venire essi stessi scortati. In seguito il loro impiego venne sottoposto a severe restrizioni. L'onere maggiore delle missioni di caccia ricadde quindi sulle spalle dei Me 109, non adatti a tale tipo di missione a causa della loro autonomia piuttosto scarsa che ad un certo punto li costringeva ad abbandonare i bombardieri scortati per rientrare o ad accettare il combattimento coi caccia britannici aumentando enormemente il consumo di carburante con tutte le conseguenze del caso.
Nonostante queste limitazioni i Me 109 si rivelarono combattenti formidabili grazie soprattutto alle tattiche più moderne impiegate dai piloti tedeschi, nel complesso più esperti dei loro avversari britannici.
La Luftwaffe risentì inoltre di una grave carenza di informazioni circa l'apparato difensivo britannico.
Nel 1940 c'erano pochi agenti tedeschi operativi in Inghilterra, e qualche sporadico tentativo di infiltrare spie nel paese non diede alcun esito;
questo, però, può non accadere. Tutto dipenderà dalla bravura e furbizia dello “nuove” spie che potrebbero cambiare le sorti di questa famosa battaglia.Comunque sia, per riprendere a grandi linee la storia, la Luftwaffe operò alla cieca, senza conoscere l'effettiva forza dell'avversario, né le sue capacità né il suo schieramento. Più volte gli alti comandi tedeschi si convinsero che il Comando Caccia fosse stato ridotto allo stremo, mentre più volte si attaccarono basi del Comando Bombardieri o della Difesa Costiera nella errata convinzione che fossero aeroporti del Comando Caccia. I risultati dei bombardamenti e degli scontri aerei furono sovrastimati, col risultato che la visione della situazione che avevano gli alti comandi della Luftwaffe si allontanò progressivamente dalla realtà. Queste carenze di comando e di informazione fecero sì che i tedeschi non riuscissero ad adottare una strategia coerente, anche quando la RAF si trovò con le spalle al muro.
Inghilterra - Royal Air Force
La RAF era suddivisa in 4 “comandi” :
Fighter command (caccia)
Bomber command (bombardieri)
Coastal command (comando costiero)
Trainig command (addestramento)
Ogni comando era composto di divisioni aeree o gruppi.
Ogni gruppo si suddivideva a sua volta in squadre o wings (squadre aeree) ; fino al 1943 i wings appartenevano a un aerodromo, per esempio: i wings di Biggin Hill, di Kenley ecc.
Ogni wing comprendeva 3 o 4 gruppi da caccia o squadroni.
Questi squadroni avevano un numero e i loro apparecchi erano identificati da un gruppo di lettere o matricole. Ogni velivolo di ogni gruppo portava in più la sua lettera personale di identificazione.
Ogni squadrone si componeva di due flights o squadriglie: A e B flights. Ogni flight comprendeva in generale 12 velivoli negli squadroni di caccia.
Un gruppo di caccia era comandato da un vice-Air Marshall (generale di divisione aerea).
Un wing (squadra aera) era comandato da un Wing-Commander (tenente colonnello).
Uno squadrone era comandato da un Squadron-Leader (maggiore).
Un flight (squadriglia) era comandato da un Flight-Lieutenant (capitano).
Il Group Captain, vale a dire il colonnello, comandava una base o un aerodromo da caccia.
Ogni squadrone aveva 24 aerei, in media, e 30-32 piloti; in più disponeva di un Adjutant (per le minute occorrenze), d’un ufficiale tecnico, d’un sergente maggiore tecnico che aveva come sottoposti una quarantina di persone i quali ruoli erano: sergente armaiolo, sergente radiotecnico, sergente motorista.
Formazioni della RAF(per chi si vuole cimentare ed essere al comando della caccia, uno stratega o un pilota che vuole migliorare la situazione) -> sono ovviamente ammessi nuovi schemi purché coerenti.
Nelle fasi iniziali della battaglia, la RAF fu ostacolata dalla fiducia riposta in tattiche di combattimento obsolete che costringevano i propri Squadroni a volare in rigide formazioni di tre squadriglie (dette vics, in cui il leader e le due ali volavano in formazione ravvicinata e alla stessa quota, ostruendosi così a vicenda la visuale) e a condurre gli attacchi secondo il manuale (cioè secondo procedure definite prima della guerra e che non tenevano conto né delle caratteristiche dei nuovi caccia ora disponibili né del modo di combattere dei piloti della Luftwaffe).
Ogni squadrone aveva il suo nominativo di chiamata radio (che indicherò con “nome”).
La formazione di combattimento d’uno squadrone comprendeva un dispositivo di 12 velivoli divisi in 3 sezioni di 4. Il comandante dello squadrone aveva come indicativo: “nome” Leader (sezione rossa); il capo della squadriglia B: “nome yellow Leader (sezione gialla) e il capo della squadriglia A: “nome blu Leader (sezione azzurra). Gli altri piloti erano indicati secondo la loro posizione “nome” blue 4, per esempio.
Per i voli individuali, o per una chiamata strettamente personale, ogni pilota aveva il suo nominativo personale: “nome” + un numero.
Per distinguere gli apparecchi in aria, nelle formazioni di combattimento i nominativi erano i seguenti:
Sezione azzurra.........Sezione rossa.........Sezione gialla
...........1...........................1.........................1
.......3..T..2....................3..T..2.................3..T..2
.......T......T....................T......T.................T.......T
....4...........................4.........................4
....T...........................T.........................T
Sistema di DowdingL’apparato difensivo britannico era infatti molto complesso e realmente efficiente.
L’organizzazione di avvistamento, comando e controllo che gestì la battaglia era nota come il '
sistema di Dowding', dal nome del suo principale artefice.
I primi rilevamenti degli attaccanti in arrivo provenivano dalle stazioni radar, chiamate in codice “Rete Nazionale”, che erano distribuite lungo le coste inglesi e che riportavano l'avvistamento alla “Sala Filtro” del Comando Caccia. Gli incursori, una volta oltrepassate le stazioni della “Rete Nazionale” erano presi in carico dal “Corpo Avvistatori” che li seguiva da terra utilizzando una rete di osservatori dotati di binocoli. Le informazioni, valutate e integrate dalla “Sala Filtro” erano poi passate alla “Sala operativa”. Ognuna di queste ultime aveva grandi mappe sulle quali le formazioni delle forze in campo erano rappresentate da pedine la cui posizione era continuamente aggiornata sulla base delle informazioni che man mano affluivano; nella sala operativa del gruppo, il controllore di turno decideva quale settore doveva contrastare l'incursione e quanti caccia bisognava far intervenire (quest'ultima disponeva anche di altoparlanti murali che permettevano di sentire quanto si diceva per aria, le riflessioni dei piloti, le risposte agli ordini e perfino le loro imprecazioni durante un combattimento). Il controllore di Settore coordinava le squadriglie alle sue dipendenze, ordinando i vari livelli di prontezza operativa o il decollo su allarme che poteva essere di più tipi :
Allarme rinforzato : cioè 4, 6 o 12 apparecchi, in posizione di partenza, piloti seduti, legati, motori caldi, pronti a prendere il volo dopo 30 secondi dal segnale di scramble.
Allarme immediato : 4, 6 o 12 velivoli, con motori caldi, pronti a partire in un minuto.
Allarme : 6 velivoli, piloti pronti, motori caldi, con 2 minuti dall’allarme dato.
Allarme a quindici minuti : piloti già sull’aerodromo, a portata degli altoparlanti (sia alla mensa, sia nelle rispettive camere), oppure un gruppo in condizione di decollare entro 15 minuti dall’allarme dato.
Allarme a trenta minuti : un gruppo di velivoli appena atterrati, ora in rifornimento pronti a riprendere il volo in 30 minuti.
Di solito, almeno all'inizio della battaglia, i controllori erano ufficiali pilota con esperienza di combattimento.
Sebbene a quel tempo fosse il più sofisticato sistema di difesa aerea del mondo, il "Sistema di Dowding" presentava molti limiti. Nella lettura dei dati radar si potevano verificare gravi errori di interpretazione (ed era compito della Sala Filtro cercare di ridurne il numero), mentre il Corpo Avvistatori non era in grado di seguire le forze attaccanti di notte e col cattivo tempo. Le comunicazioni radio con gli apparecchi in volo risentivano del fatto che la RAF utilizzava ricetrasmittenti in banda HF (alta frequenza), che avevano limiti di portata e facevano si che gli Squadroni fossero costretti ad operare all'interno del proprio settore o, al massimo, in uno di quelli adiacenti. Inoltre, le apparecchiature erano limitate ad una sola frequenza per Squadroni, rendendo così impossibile la comunicazione tra Squadroni diversi.
Nonostante questi limiti, la RAF aveva comunque un sistema di controllo a terra che consentiva ai suoi caccia di essere là dove servivano. La Luftwaffe, priva di un sistema simile, si trovò sempre in svantaggio.
Furono effettuati dei tentativi di accecare il sistema di Dowding: aerei dell'unità speciale di caccia-bombardieri attaccarono stazioni radar ma gli inglesi erano veloci ed esse tornavano operative nel giro di sei ore. Ciò dimostrò che non era semplice mettere fuori uso per un lungo periodo di tempo i radar inglesi, ma il fatto che la Luftwaffe non si impegnò in attacchi ripetuti contro di essi, consentì alla RAF di riattivarli rapidamente dopo ogni incursione.
(I problemi connessi alle radiotrasmissioni in fonia furono risolti più avanti nel corso della battaglia con l'adozione di apparati radio operanti in VHF (frequenza altissima), che premettevano comunicazioni in fonia più chiare, avevano una portata maggiore e consentivano l'uso di più canali.)
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Questo fa parte della mia tesina ma potrebbe essere interessante ^^
Tratto preso dal diario di guerra di un pilota italiano, Giuseppe Ruzzin.
"
La decisione di inviare un corpo aereo al nord per dare man forte ai tedeschi impegnati nella battaglia d’Inghilterra fu molto probabilmente un’idea di Mussolini, alimentata dagli entusiasmi del momento da parte di alti papaveri e gerarchi vogliosi di far carriera, quelli che non capivano nulla della guerra moderna, come invece la concepivano i tedeschi, non certamente ispirati dal numero delle baionette. C’era anche la necessità di ben figurare nel quadro di un conflitto nel quale fino a quel momento l’apporto delle forze armate italiane era stato ininfluente.
[…]Veniamo ora alla situazione militare al nord nell’agosto del 1940[...]
La prima fase dell’offensiva di Göring contro l’Inghilterra iniziò il giorno 8 agosto e terminò il 18. L’esordio fu un mezzo fiasco: 200 aerei avevano attaccato due formazioni navali britanniche presso Wight e Bournemouth, affondando solo 2 navi da trasporto con forti perdite. Gli stormi germanici all’assalto dei cieli inglesi ammontavano a più di 500 velivoli ogni giorno. La tattica tedesca era di far alzare gli Spitfire e gli Hurricane a vuoto inviando dapprima incontro i Messerschmitt, seguivano poi i bombardieri su altre rotte.
Ma gli inglesi non abboccarono mai. Infatti avevano un’organizzazione di localizzazione aerea molto efficiente, con impiego ben coordinato dell’artiglieria contraerea e dell’aviazione da caccia, soprattutto grazie all’installazione di una catena di postazioni radar costruite lungo le coste e nel retroterra. La caccia inglese veniva quasi condotta per mano via radio fino ai settori di ingaggio."
Per capire quanto spaventosa potesse essere la situazione allego anche questo:
Al termine della prima offensiva si contava una perdita di 150 caccia inglesi contro i 450 tedeschi.
Hitler decise di cambiare tattica.
Concentrò i bombardamenti non più limitandosi alla costa, ma entrando in terra nemica verso gli aeroporti interni a torto ritenuti meno difesi, ma gli inglesi erano potenti.
La seconda fase si estese dal 19 agosto al 15 settembre, periodo nel quale si contarono la perdita di 220 velivoli della RAF (Royal Air Force) e ben 400 della Luftwaffe.
La terza fase si svolse dal 15 settembre sino al 5 ottobre.
I danni più spaventosi Londra li subì lo stesso giorno di inizio, due formazioni da 250 aerei attaccarono e bombardarono la capitale con la perdita di 56 velivoli contro 25 vittorie; per la prima volta attaccarono la metropoli sul Tamigi distruggendola (non immaginavano la futura vendetta inglese, con il bombardamento di Berlino e molte altre città tedesche). Hitler decise allora di sospendere gli attacchi diurni e cominciare quelli notturni, ma la situazione non cambiò di molto: si contarono 105 caccia nemici abbattuti con la perdita di 240 alleati. Alla fine della battaglia di Inghilterra gli inglesi avevano perduto 730 aerei dei quali 370 piloti perirono mentre i tedeschi persero 1740 velivoli.
E per capire invece la situazione italiana in tutto questo... :
Successivamente ad un periodo di pochi giorni di tregua la forza aerea italiana venne trasferita a Ursel, in Belgio, dove contava la presenza di 174 aerei, veramente pochi.
Per trovare questa nuova base ci volle del tempo; difatti la zona del campo d’aviazione era completamente mimetizzata, i campi erano coperti da teli raffiguranti tutti i tipi di colture, una mucca gonfiabile e, mentre gli aviatori sorvolavano il campo senza vederlo, videro una casa muoversi con raffigurata persino una donna stendere i panni. << Questa si che è gente che sa fare la guerra >>
I tedeschi speravano di poter contare sull’organizzazione italiana dopo l’imprevista sconfitta con l’Inghilterra ma noi non gliela potemmo dare, eravamo messi peggio di loro; fu così che, nuovamente, la Luftwaffe aiutò il CAI (corpo aereo italiano) fornendo dei carrelli capaci di erogare grandi masse d’aria calda per la messa in moto dei motori (per le mattine gelide), nuovi salvagente che, al contrario di quelli italiani, non affondavano dopo un po’ tempo, un sacchetto contenente fluorescina e dei nuovi calzari da volo imbottiti.
<< Ci sentivamo come i parenti poveri >>
Edited by Wrath - 7/10/2009, 23:28