U.C.A.S. - Ufficio Complicazioni Affari Semplici

Biggin Hill, RAF

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Wrath
view post Posted on 5/3/2010, 16:05




Biggin Hill




Composto di 2 piste in asfalto (ma con possibilità di atterra su erba), l’aerodromo di Biggin Hill fu uno dei più famosi della Seconda Guerra Mondiale. Vicino alla pista vi sono numerosi hangar e delle tende dove i piloti attendono l’allarme. Poco più lontano si possono trovare i dormitori che ospitano una mensa per tutti; i comandi di squadriglia e di gruppo hanno disposto delle baracche e tende vicino al campo. Un pronto soccorso è posizionato nelle vicinanze.
Raggiungibile in macchina vi è il paesino che offre tutto il necessario.

Stormo caccia: Spitfire MK.II, Hurricane.
Scorta - osservazione: Gloster Gladiator, Spitfire MK.II, Hurricane.
Addestramento: Tiger Moth, T6.

10 Luglio 1940 – Mercoledì



Jon si svegliò all’alba. Il giorno prima la 92° squadriglia si era trasferita in questo nuovo campo e la tensione dell’attacco che tutti si aspettavano ma che mai arrivava aveva fatto si che la notte passasse quasi in bianco. Per non parlare di Rosen poi. Stava andando bene, lo spronava ad imparare in tempi limitati ma in quel contesto era sempre troppo lento.
Quando si affacciò alla finestra la giornata era uggiosa e cupa, non proprio di quelle che lo mettevano di buon umore. Quel giorno avrebbe dovuto presentarsi ai CO degli altri 3 wing, a Biggin Hill Jon rivestiva il ruolo di capitano di squadriglia e capo istruttore, seppur per il momento solo per il cadetto Rosen.
Summers era stato trasferito al pronto soccorso del campo, purtroppo Jon si trovava ora in un ambiente che non conosceva e questa era un’altra enorme preoccupazione. Con Bruce era stato relativamente facile gestire il problema di Harry, una balla qua e la senza tradirsi e tutto era andato liscio. Per quel che poteva considerarsi tale. Non ci avrebbe messo molto a riprendersi e, a quel punto, avrebbe dovuto trovare un qualsiasi appiglio per poterlo inviare a Berlino. In quel caso Sid cadeva veramente a pennello, sarebbe stato il perfetto sostituto di Harry, quello che ci voleva per dare una spinta in più al comandante in questione.
Quando guardò l’ora erano le 5.00 am e fuori 4 Hurricane si accingevano al decollo per un pattugliamento. Uscì per schiarirsi le idee e soprattutto farsi una mappa mentale del posto.
Come sempre, nel momento del decollo, Jon non poté fare a meno di staccare gli occhi di dosso a quei 4 splendidi aeroplani. “Buona fortuna”. Tutti gli altri erano negli hangar, già vedere quel Tiger che lo guardava e lo aspettava per il pomeriggio. O quello Spitfire, con quella linea così bella ma al contempo spaventosamente micidiale.
Camminando raggiunse quell’immensa croce rossa dipinta a lato della costruzione poco lontana dagli hangar. La fissò un poco, mani in tasca, finché non ne varcò la soglia. Erano 10 giorni che non andava a trovare il suo ex-allievo.
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 8/3/2010, 21:03




Harry stava scrivendo: detestava quell'immobilità, detestava sentirsi inutile, così, quando si sentiva bene e aveva la testa lucida, occupava il tempo a studiare. In quel momento aveva sotto mano il progetto di motore di un velivolo.
Appena vide Jon alzò la testa dal suo lavoro e mise i fogli sul comodino.
"Oh..." disse solo, e abbozzò un sorriso.
 
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Wrath
view post Posted on 9/3/2010, 13:33




Gli sembrava fosse dimagrito parecchio, anche le occhiaie si erano accentuate.
<< Allora? Come ti sembra questo nuovo “ospedale” >> disse mimando le virgolette, mentre si sedeva davanti a lui.
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 9/3/2010, 14:44




Harry sorrise.
<< Spero di uscire presto. Mi avrebbero già dimesso se non fosse...beh, per il fatto che non dormo. Magari se lei ci mette una parola...>>
 
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Wrath
view post Posted on 10/3/2010, 17:09




Un sorriso triste si dipinse sul suo volto.
<< A proposito di questo >> cominciò << Harry, io... >>
“Inutile tentennare”
<< Sei stato autorizzato ad andare in Germania. Prenderai il nome di Lothar Hunz. Sappiamo che in un campo chiamato Ursel non diranno di no ad un motorista. Di motori te ne intendi, no? >>
Prese il gruppo di fogli che il ragazzo aveva sparso sul comodino.
<< Basta che non li aiuti a sviluppare un motore migliore dei nostri! >> aggiunse per ridere un po’.
Questo era tutto quello che poteva fare per lui. Per il momento.
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 11/3/2010, 20:15




Harry rise.
<< Se fossi capace di fare qualcosa del genere...probabilmente non sarei qui, ora! >>
Invece ci sarebbe stato lo stesso: l'occasione di fare l'ingegnere, e di seguire la strada di suo padre, l'aveva avuta. Ma lui era stato testardo: lui non voleva stare dietro ad una scrivania. Lui voleva volare...
E adesso, non sapeva nemmeno se sarebbe mai stato più capace di ricordare quanto fosse bello.
Ogni volta che ci pensava...ogni volta che provava a sforzarsi, a rimuovere gli ultimi ricordi e a tenere solo quella sensazione, la sensazione di galleggiare in aria...il suo cuore cominciava a battere più forte e si sentiva mancare il respiro.
Non aveva mai provato una sensazione tanto terribile...tanto disarmante...
E non dormiva decentemente da notti e notti...
<< Ah...e Lothar Hunz è un nome orribile: suona stridente e spigoloso...>> sorrise ancora <<non potevate semplicemente chiamarmi Heinrich Sommer? Era più immediato per tutti!>>
Scosse la testa e rimase in silenzio.
Smise di sorridere.
<< Mi dispiace >> riprese << So che non era questo che lei si aspettava da me...>>

OT/ la battuta sul nome non mi usciva bene, ho evitato...
 
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Wrath
view post Posted on 27/3/2010, 16:48




Sorrise affettuosamente.
<< Non devi dimostrare niente a nessuno. E soprattutto non devi pensare a me, io non mi aspetto niente di niente >> gli si avvicinò quel tanto da potergli scompigliare i capelli, a mò di carezza, durante quel discorso che era, in quel momento, di fondamentale importanza << Io ti ho solo aiutato a schiudere le ali, poi ti posso solo che veder crescere. E’ la tua vita, Harry >>
“Anche se… Perché una reazione del genere?! Dove ho sbagliato…?”
<< Comunque, da dove l’hai tirato fuori Heinrich Sommer? >> aggiunse con un’espressione perplessa.
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 31/3/2010, 18:27




Harry si mise a ridere, abbassando gli occhi come se quel gesto di tenerezza lo avesse imbarazzato e rilassato al tempo stesso.
"...Sommer come Summer. Estate. In inglese e in tedesco. Il sole esiste dappertutto..."
Alzò di nuovo lo sguardo
"Mi mancherà..."
 
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Wrath
view post Posted on 1/4/2010, 10:38




“Si, ma in questo momento è oscurato, oscurato dalla guerra e… non riesco a vederne alcun raggio” avrebbe voluto dirgli, “Mi mancherai anche tu”, ma si limitò ad un << Torna presto >>
Per Harry sarebbe stata dura, sapere che doveva legare con quelle persone per far si che loro potessero ucciderle; Jon sperò che avesse fatto i conti anche con quella prospettiva.
<<… E buona fortuna Harry. Partirai non appena ti sarai rimesso al 100% >> gli fece l’occhiolino e mimò con la bocca un “presto”.

Quando uscì il sole era coperto da un tappeto di nubi che si estendeva per decine di miglia. Il campo cominciava ad essere movimentato, c’erano meccanici/motoristi negli hangar per preparare gli aeroplani mentre altri attendevano lo squillo di quel maledetto telefono, pronti a partire in qualsiasi momento. Fortunatamente la sua squadriglia era in ballo dalle 10 am in poi, eccezione fatta dall’essere il loro primo giorno li.
Mentre camminava immerso nei suoi pensieri, vide qualcuno venirgli in contro.
<< Finalmente l’ho trovata >> disse mentre ancora la foschia del mattino negò a Jon di distinguere bene quella figura che si avvicinava a grandi passi. La voce però lo allarmò.
<< E’ successo qualcosa a Summer? >>
 
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LaSfigaIncombe
view post Posted on 6/4/2010, 14:05




Quel giorno era particolarmente seccata. Tuttavia non dava certo a vederlo, trincerando il pessimo umore dietro un sorriso disarmante, offerto a tutte le colleghe e ai frequentatori della base.
I capelli li aveva lasciati sciolti, dando l'impressione di avere svariati anni in meno. Una leggera linea di trucco e abiti comodi nè troppo severi nè troppo femminili.

Sapeva che era stata incaricata di staccarsi per quel momento dai suoi compiti consueti e di andare a prendere una persona, accompagnandola poi dal comandante. Capitava di rado che toccasse a lei mostrare la base a qualcuno. Dopotutto era lì da pochissimo tempo.

Vide che la persona che la aspettava era già fuori che la stava aspettando, girovagando senza sapere dove dirigersi. Con estrema cortesia sorrise e si presentò:
<<salve, mi chiamo Juliet Brubaker, e sono lieta di accogliervi nella nostra base. Vi prego di seguirmi, vi porterò dal comandante.>>

SPOILER (click to view)
Juliet dà del "voi" per un fatto di cortesia ed educazione all'antica.


Edited by LaSfigaIncombe - 7/4/2010, 18:21
 
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Wrath
view post Posted on 8/4/2010, 12:05




<< Oh >>
La squadrò un poco cercando di non far notare la sua perplessità iniziale.
<< Ehm, si, salve, Jon Wright >>
“Che figuraccia”, pensò mentre ancora tentava di capire che ruolo avesse.
<< Sarò felice di seguirla Mrs Brubaker >>

Edited by Wrath - 20/4/2010, 12:18
 
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LaSfigaIncombe
view post Posted on 14/4/2010, 08:42




<<il Generale oggi sembra particolarmente di buon umore, nonostante il periodo sia molto teso per tutti quanti noi. Non so cosa abbiate bisogno di riferirgli, ma spero proprio siano buone notizie, perchè non torni di nuovo ad avere il solito atteggiamento di sempre!>
Sorrise Juliet.
 
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Wrath
view post Posted on 20/4/2010, 18:02




<< Ho paura che di questi tempi siamo tutti a corto di buone notizie Mrs Brubaker, il Generale... >>
<< E' cominciata! >>
Jon e Juliet si fermarono. Un brivido corse lungo i loro corpi nell'udire la sirena suonare.
<< La battaglia d'Inghilterra è cominciata!!! >>
Jon vide la ragazza cominciare a correre, dodici piloti gli passarono davanti mentre altrettanti Spitfire venivano messi in moto.
Corse anche lui e vide i suoi uscire dalla mensa, con un cenno li fece tutti seguire lui, ora 13 persone, tra cui Juliet, si dirigevano nell’intelligence room.
Una prima sala era occupata da fotografie, carte, poltrone, da riviste tecniche, da pubblicazioni riservate del ministero dell’Aria. In un angolo una piccola porta bassa dava accesso alla sala di briefing la quale si trovava ad un livello inferiore.
Appena varcata la soglia era impossibile non sentirsi sopraffatti.
Dal soffitto pendevano i modellini dei velivoli alleati e tedeschi mentre un’enorme carta del settore controllato da Biggin Hill copriva tutta la parete di fondo: il sud-est dell’Inghilterra, Londra, il Tamigi, la Manica, il mare del Nord, l’Olanda, il Belgio e la Francia, fino a Cherbourg. Davanti ad essa c’erano tre persone che stavano mostrando i punti in cui si stava svolgendo l’attacco che aveva messo in allarme tutti: Dover, l’estuario del Thames, Norfolk, Swansea e Pas de Calais.

image

<< Alle ore 6.00 è stato avvistato un Dornier Do17 su Norfolk, probabilmente era in ricognizione per riportare il tempo meteorologico sulla costa. E’ stato abbattuto dalla No.66 squadron. 30 minuti più tardi è stato avvistato un altro Do17 vicino a Londra, sull’estuario del Thames, scortato da 30 Me.109. No.74 squadron ha ingaggiato riuscendo a far invertire la rotta al bombardiere. Un’ora dopo, 7.30, su Swansea 70 bombardieri…purtroppo, ci hanno presi di sorpresa ed hanno ucciso 30 persone e danneggiato molte navi. Se ne stà occupando No.91, non ne abbiamo ancora notizie ma il “centro smistamento dati operativi” ci farà sapere al più presto. Ora, 8.00, abbiamo appena ricevuto dai centri avvistamento la notizia della presenza di una dozzina o più di Me.109 su Dover, Biggin Hill è la base più vicina disponibile. Sono già andati in Scramble i piloti della No.610. Intanto anche a Pas de Calais sembra sia in atto un bombardamento >>
Rimase un attimo in silenzio.
<< No.92, decollerete tra 10 minuti per dare una mano alla 610 >>
<< Ricevuto >> disse prontamente Jon, vedendo che ora nella stanza era entrato anche Harry. Non sapeva come aveva fatto ad uscire dal simil-ospedale, ma ce l’aveva fatta. Quella non era una notizia da poco ed aveva fatto sicuramente il giro di tutta Biggin.
Si guardò un attimo intorno, osservando i “suoi” ragazzi; questa sarebbe stato il loro primo vero combattimento.
Si soffermò un attimo su un cartello appeso ad un muro, anzi no, ce ne era più di uno seppur tutti uguali:

Il nemico è sempre nel sole.
Per tirare, aspettate di vederlo nel bianco degli occhi.
Non correte mai dietro a un velivolo che avere colpito, un altro vi abbatterà certamente.
Val meglio tornarsene con uno abbattuto probabile che essere abbattuti col nemico che avrete omologato.
Attenzione! Sarà quello che non avete visto ad abbattervi.
Non pensate alla vostra bionda. Se non vedete il Messerschmitt che abbatterà il vostro camerata siete un criminale.
Silenzio alla radio, non ingombrate le frequenze.
Se siete disceso in territorio nemico, evadete! Ma se siete preso, tacete!


Un pensiero lo fulminò.
“Sid! Non può venire con noi…” si girò per cercarlo, fortunatamente non era li. Sarebbero partiti in 11, non in 12.
Jon lasciò la stanza con i suoi. Juliet ed Harry rimasero all'interno. Chiunque della base poteva rimanere ad osservare quei modellini spostarsi lungo la carta e sentire cosa stava accadendo, per cui non avrebbero avuto problemi.

Edited by Wrath - 10/5/2010, 18:46
 
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LaSfigaIncombe
view post Posted on 20/4/2010, 21:56




Nascose la luce che le balenò negli occhi alla notizia dell'attacco. Adesso c'era azione, non più una statica e nervosa attesa dell'incerto.
Juliet rimase nella sala briefing per ricevere istruzioni, dopo che i piloti e tutti coloro che dovevano ricevere i comandi più urgenti ne erano usciti di corsa.

Si avvicinò ad un piccolo gruppo di colleghi e di membri militari, che stavano disquisendo sull'assetto da tenere all'interno della base.
Qualche faccia era visibilmente tesa e preoccupata. La guerra era una realtà anche prima, ma adesso tutto quel movimento improvviso aveva lasciato dell'ansia palpabile in tutta la sala.
Chiese timidamente di essere messa al corrente di cosa doveva fare in ordine di priorità.

Edited by Wrath - 27/4/2010, 11:43
 
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Puchu Glenda
view post Posted on 26/4/2010, 19:10




Harry non sapeva che cosa faceva lì.
In verità non se ne rendeva conto.
Nel momento in cui era scoppiato tutto quel caos, gli era sembrato l'unico luogo dove andare.
Forse aveva bisogno di capire cosa stava succedendo, perché la sua testa, ultimamente, era come immersa in una densa nebbia.
'Battaglia d'Inghilterra', l'avevano definita.
Quella battaglia non era ancora nemmeno iniziata e già gli avevano dato un nome.
Ma il nome era opportuno, dopotutto.
Erano soli.
I francesi ridotti all'impotenza, l'europa nelle mani dei nazisti e loro...lì...in mezzo al mare. Forse era proprio quel mare ad averli protetti...
...e lui...che si era appena accorto di non essere fatto per la guerra...
...come si sarebbe comportato?
Quella scritta sul muro sembrava rimproverarlo.
La trovò rivoltante.
Poi il suo sguardo incrociò quello di una donna.
Non l'aveva mai vista prima, e nell'agitazione non l'aveva notata.
Si mise a fissarla intensamente.
 
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42 replies since 5/3/2010, 16:05   459 views
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